introduzione di Francesco Cimino
Jeromine Jinoro è una Dottoressa malgascia che attualmente sta frequentando un Master di Citologia presso l’Istituto di Anatomia Patologica Facoltà di Medicina dell’Università di Modena e Reggio Emilia, diretto dal Professore Francesco Rivasi.
Il Master durerà circa un anno e al termine, dopo avere dato gli esami finali, ritornerà in Madagascar dove lavorerà nell’ambito del Progetto oncologico nazionale per la lotta contro i tumori femminili. Jeromine dirigerà un Laboratorio in un Ospedale importante situato al Nord del paese.
Jeromine e Mahaleo, attualmente a Modena ed Alice fino a pochi mesi fa a Modena ed attualmente in Madagascar, sono i tre giovani medici malgasci che conseguiranno la specializzazione in Citologia presso la nostra Università; tornati nel loro paese saranno i punti di riferimento professionali e scientifici importanti per tutto il loro paese.
Per l’Associazione Alfeo Corassori – La Vita per Te è sicuramente una grande soddisfazione nel dare a questi Medici l’opportunità di una valida ed importante formazione e nel sapere che tutto questo porterà in un futuro ad avere professionisti preparati e capaci di salvare dalla morte tante donne malgasce.
Mi chiamo Jeromine Jinoro ,sono a Modena con il mio collega Mahaleo Petera per seguire un Master di primo livello sulla citologia cervico-vaginale. Veniamo dal Madagascar io lavoro come responsabile di un laboratorio di analisi mediche nell’ ospedale Centro Medico –chirurgico Saint Damien nella città di Ambanja.Questo ospedale è privato, cattolico, è stato fondato 25 anni fa da Padre Stefano Scaringella, medico-chirurgo di nazionalità italiana e malgascia appartenente all’ Ordine dei frati Minori Cappuccini. L’ospedale funziona grazie al sostegno di molte fondazioni europee.
Anche il mio collega Mahaleo è responsabile di un laboratorio di analisi presso l’ ospedale Bardelli nella città di Majunga.Il suo ospedale è privato e funziona grazie al sostegno di numerose imprese italiane in collaborazione con la fondazione Akbaraly.
In tutti e due i nostri ospedali c’è una partecipazione alle spese da parte degli ammalati con l’esenzione dei casi sociali per i quali le prestazioni sono gratuite.
Questa sera vi parlerò di come è organizzata la sanità in Madagascar, della nostra medicina tradizionale, del nostro progetto di studio in Italia, della situazione delle donne in Madagascar e delle bellezze del nostro paese.
Poichè sono in Italia da pochi mesi, vi chiedo scusa per il mio italiano.
Un ringraziamento particolare alla fondazione Akbaraly, all’associazione Alfeo Corassori la vita per te, alla fondazione Umberto Veronesi, al direttore del centro di citologia della struttura di Anatomia patologica del policlinico di Modena, al professore di lingua italiana per averci dato l’ opportunità, per la loro disponibilità, l’aiuto, l’impegno e l’ospitalità.
La sanità pubblica in Madagascar è praticamente insufficiente ed è a pagamento con piccola partecipazione dei costi. Tra le principali problematiche vanno segnalate l’isolamento geografico e la mancanza di acqua potabile. L’assistenza sanitaria è assicurata soltanto da dispensari purtroppo in questi centri statali mancano di materiali e non tutte le strutture sono in buone condizioni. L’ospedale statale è il primo centro di riferimento ma non tutti dispongono di una struttura adeguata per la
manutenzione e messa in sicurezza. La mancanza di fondi sia esterni che governativi non permette l’approvvigionamento necessario di medicine e materiali. La necessità di tagli cesarei, tutte le patologie che richiedono interventi medici specialistici e chirurgici di urgenza, obbligano attualmente il trasporto dei pazienti presso gli ospedali fuori dal distretto che distano più di 10 kilometri, su strade impraticabili nelle stagioni delle piogge. Non ci sono mezzi per il trasporto pubblico.
In questo contesto di assoluta precarietà di assistenza sanitaria sono stati creati negli anni alcuni centri di cura privati. Per spiegarvi come funzionano questi centri privati vi farò l’esempio del mio ospedale.
La struttura sorge in una zone caratterizzata da una cruciale mancanza di infrastrutture, specialmente nel settore sanitario. Questa zona distante 250 chilometri dal capoluogo più vicino è trasformata in una vera propria struttura ospedaliera che serve al meglio un’utenza di circa 500.000 persone. Il centro con 100 posti letto, si occupa di interventi di chirurgia generale, ostetricia e ginecologia, ortopedia, oftalmologia. Ci sono anche i reparti di medicina generale, pediatria, un laboratorio di analisi mediche, una banca di sangue, radiologia, stomatologia. Il personale è composto da 156 unità. Tutto lo staff è locale ad eccezione del direttore fondatore Padre Stefano e del suo secondo. Questo ospedale, a differenza di altri, non è soltanto un luogo di sofferenza ma di grande umanità, legata all’ospedale c’è una casa di accoglienza per bambini orfani o abbandonati.
I finanziamenti del centro sono praticamente sostenuti da aiuti economici esterni. Per evitare qualsiasi forma di assistenzialismo si richiede ai pazienti il pagamento di una modesta retta, comunque circa il 40% dei pazienti del centro sono curati senza oneri a loro carico trattandosi spesso di persone indigenti avviate al centro dai religiosi che operano nella zone.
Il centro sebbene operi come una struttura totalmente privata, provvede mensilmente a informare il ministero della sanità sulla sua attività, collabora regolarmente con il servizio di pubblica sanità per le campagne di vaccinazione, e per l’aggiornamento del personale medico e paramedico.
Tutte le settimane, per 3 giorni, una equipe mobile va nei 12 villaggi vicini per visitare le donne in gravidanza e fare le relativi analisi, inoltre vengono individuati i casi di bambini malnutriti a cui viene distribuito latte in polvere in collaborazione con la fondazione svizzera.
Ora vorrei parlarvi della medicina tradizionale e spiegarvi cosa è:
La medicina tradizionale è basata sulla pratica e l’esperienze per curare le malattie e mantenere la salute con l’uso delle piantei o dei minerali.
Come tanti paesi nel mondo, in Madagascar si usa molto la medicina tradizionale. Questo è dovuto all’abitudine e anche all’insufficienza finanziaria, sopratutti nelle campagne. Inoltre, molto persone credono che i medicinali naturali a base di piante siano senza pericolo. La medicina tradizionale è usata per curare la maggioranza delle malattie primarie.
In generale, si fa in due modi: o le persone malate vanno dai guaritori tradizionali che hanno avuto un dono naturale, o prendono direttamente le piante che sono riconosciute già da generazione in generazione per curare la malattia in causa.
Le piante utilizzate nella medicina tradizionale sono prevalentemente dalle piante selvatiche viventi o dalle piante medicinali coltivate
L’efficacia non è alta. Ciò potrebbe essere dovuto alla mancanza di studi scientifici per valutare il dosaggio. Inoltre, i medicinali tradizionali possono provocare delle reazioni indesiderabili se il trattamento è inadeguato.
Attualmente, gli scienziati malgasci hanno cominciato a valorizzare la loro ricchezza in biodiversità delle piante medicinali. Dei laboratori farmacologici specializzati in questo campo di phytoterapia esistono già sul posto. Grazie a questi laboratori, alcune piante che hanno grandi ruoli nella medicina tradizionale sono analizzate, trasformate e sono presenti sul marcato farmaceutico nazionale e internazionale.
Ci sono anche le collaborazioni fra insegnanti all’università del Madagascar e i guaritori tradizionali per potere migliorare il valore della medicina tradizionale. C’ è anche la cooperazione fra Università di Nante e Università di Mahajanga.
Uno dei laboratori che (si chiama LMI-BES) sta per essere costruito ora ed è il frutto di questa collaborazione. Il loro obiettivo è di fare la ricerca sulle piante medicinali contro il cancro.
Vorrei darvi un’idea di quello che facciamo a Modena. Stiamo frequentando un Master sulla citologia cervico-vaginale.
Cos’è l’esame citologico cervico-vaginale detto PAP-TEST? E’ l’esame teorico e pratico che permette d’individuare i cancri del collo dell’utero, le lesioni preneoplastiche, inoltre segnala la presenza di alterazioni non tumorali come infezione da funghi, batteri ed alcuni virus.
E’ un esame costituito dal prelievo di cellule dalla superficie del collo e del canale cervicale dell’utero , che poi vengono inviate nel laboratorio del Centro di citologia della struttura di anatomia patologica dove vengono colorate ed esaminate da personale specializzato al microscopio. La nostra attività in Madagascar rientra in un programma di screening per la prevenzione del cancro del collo dell’utero che prevede l’esecuzione di un PAP-TEST ogni tre anni nella popolazione femminile di età compresa tra 25 – 64 anni per ridurre la mortalità per il tumore della cervice uterina. Il nostro percorso è importante nel senso che dobbiamo dare il meglio di noi per imparare al massimo e portare nel nostro paese la nostra conoscenza, per mandare avanti il progetto a favore della popolazione malgascia femminile. Le donne malgasce, in generale, madri nubili con numerosi bambini, che lottano tanto con un battito d’ali per potere sopravvivere, meritano una speranza di vita più lunga. Il Madagascar è un Paese di contrasti; c’è la povertà, la malnutrizione, la malaria ecc. ma prima di concludere vorrei sollecitare la vostra curiosità sulle bellezze del Madagascar.
Il Madagascar è un’isola grande circa due volte l’Italia, è fra i Paesi ecologicamente più ricchi del pianeta per la flora incontaminata e la fauna che annovera specie rarissime. Ecco i numeri: il 90% dei lemuri conosciuti, la metà dei camaleonti del mondo, 120 varietà di palme, 7 di baobab, oltre 600 piante medicinali vivono sull’isola. I principali prodotti
del Madagascar sono: il riso, il caffè ed in modo particolare la vaniglia ed il cacao. Il mare del Madagascar è bellissimo con le balene e le tartarughe marine. Il Madagascar è indipendente dal 1960. Vivono circa 20 milioni di abitanti e convivono pacificamente 18 tribù. La popolazione è povera ma sempre sorridente, disponibile e gentile, conduce una vita semplice in simbiosi con la natura. Fra un sorriso e l’ospitalità risalta sempre una speranza di un avvenire migliore. Signori e signore, il mio collega Mahaleo ed io vi invitiamo con piacere a venire in Madagascar .
Grazie molto per la vostra attenzione