Non solo l’impegno per l’ospedale Giovanni Paolo II, che quando entrerà in funzione diventerà la più grande struttura pubblica del paese, ma anche tante piccole azioni disseminate qua e la che messe tutte insieme fanno “un mare d’aiuti” fondamentale per la realizzazione dei progetti nella zona. A fare il punto della situazione Padre Bruno Dell’Acqua, responsabile del progetto dell’ospedale e da oltre 20 anni missionario in Madagascar.
di Padre Bruno
Carissimi voi tutti
Riprendo a dare un po’ di notizie della missione
In questo periodo abbiamo vari amici che vengono a trovarci.
Viviana, farmacista, è rientrata dopo 3 mesi di permanenza da noi, svolgendo il suo lavoro sia alla farmacia del dispensario che alla malnutrizione. Si è anche occupata, con Stella, dei piedi torti oltre ad altri servizi.
Anche Sara, volontaria di Padova, ha passato poco più di un mese con noi prima di iniziare il suo lavoro a Parigi: anche per lei è stata una esperienza molto arricchente.
Pure Pier Angelo Conte, segretario alla Fenice di Venezia con Manuela, organizzatrice di eventi (forse a presto i due prenderanno decisioni importatati) e la loro amica Giulia, avvocato, hanno trascorso 15 giorni intensi in Madagascar: mi ha meravigliato la loro grande semplicità e spirito di adattamento…Pier è rimasto per una settimana senza il vestiti, per colpa di una valigia andata persa –e poi fortunatamente ritrovata!. Anche loro han voluto partecipare alle vita della missione aiutando anche a fare degli scavi alla casa dei bambini, assieme ad altri 12 giovani di Modena. Il loro desiderio è di poterci aiutare per portare avanti il grande impegno dell’ospedale, cercando di organizzare qualcosa, se sarà possibile, per poter arrivare alla somma dei 700.000€ necessari.
Poi c’è il gruppo di 12 giovani arrivati tramite l’associazione di Modena ”Alfeo Corassori La vita per te”, con cui si sta lavorando a fondo per realizzare l’ospedale Jean Paul II: (chissà che la canonizzazione dell’amatissimo Giovanni Paolo II ci porti il sostegno necessario!!).
I giovani modenesi sono tutti universitari, giovani già parecchio impegnati o in parrocchia o con l’Unitalsi, un’associazione che si fa carico dei pellegrinaggi con persone disabili. Parecchi sono amici della Stella che sono venuti a trovarla, coinvolgendo anche altri ragazzi. Un gruppo simile a questo, sempre con l’associazione “La vita per te” è stato impegnato nel Sud del Madagascar a Mahasoa e Sakalalina.
E’ veramente un bel gruppo che si adatta senza problemi, nonostante i vari movimenti “di pancia e retro”, ma tutto affrontato stoicamente. Sono venuti per aiutare e fare un’esperienza missionaria, per conoscere queste realtà: hanno costruito una staccionata per i bambini, scavato fosse , imbiancato le aule delle elementari di Ambovomavo e a Ambolomoty, oltre a scavare la fossa per i gabinetti, hanno passato alcuni giorni a Mahajanga, lavorando al cantire dell’ospedale, spostando i mattoni per i muri.
Ora stiamo aspettando una coppia in viaggio di nozze, Matteo e Cristina che è dottore.
Stella, che è con noi ormai da un anno, sta valutando seriamente come continuare qui in Madagascar: a lei i migliori auguri e preghiere.
Domenica scorsa han voluto festeggiare i miei 25 anni di messa: io non volevo, ma hanno fatto tutto loro! C’è stata molta partecipazione, sia con un triduo di preghiera di ringraziamento, sia con la santa messa all’aperto, la domenica, col vescovo, 15 confratelli, suore e i cristiani; hanno organizzato pure un pranzo, molto animato con varie danze degli invitati, poi al pomeriggio canti e danze fatte dai vari gruppi delle parrocchie: è stato un modo per lodare e ringraziare il Signore, allora ben venga.
Tornando ai lavori, finalmente abbiamo potuto fare la perforazione, questa volta riuscita, di un pozzo alle nostre scuole, liceo compreso di Marovoay, superando alcune difficoltà tecniche per il tipo di terreno : in questo modo possiamo avere l’acqua per le giornate diocesane della gioventù, ma anche per tutte le scuole, grazie all’interessamento di padre Vladimito, salesiano, col Rotary. A suo tempo avevamo fatto vari tentativi, soprattutto manualmente, con pala e piccone, ma tutti vani. Dovremmo continuare per completare l’installazione e la tubazione, ma ora si è certi che possiamo aver l’acqua.
Un’altra bella notizia, è che finalmente siamo riusciti a ritirare il container preparato da Maurizio e fermo al porto da più di 5 mesi. Ci è andata ancora bene, anche se è costato un po’ il magazzinaggio e le pratiche. C’era parecchio materiale di valore per il dispensario, grazie all’impegno personale di Maurizio e dell’Associazione “Insieme di può…” di Bolzano, ma anche molto dell’associazione Progetto Missione Madagascar della Sicilia.
Vedremo come fare per il buon utilizzo del tutto. C’era dentro pure del materiale per altre missioni che abbiamo già fatto pervenire a destinazione
Nel frattempo stiamo aspettando i 2 container spediti dopo il mio ultimo rientro in Italia: speriamo che non ci siano le lungaggini del carico precedente, altrimenti non potremmo mangiare i gelati che Mario e Aldo sono pronti a fare e insegnare, dopo aver procurato i macchinari con Fabio a cena con amici
Pure qui al vescovato si sta facendo un grosso lavoro manuale, realizzando un muro di sostegno pericolante per i cicloni e il nuovo parcheggio che richiede il riempimento di parecchi mq3, tutto fatto a mano e col trattore. Lo spazio del piccolo parcheggio esistente sarà infatti utilizzato per fare delle stanze per i sacerdoti e una sala per le riunioni, se la Provvidenza ci aiuterà.
Alla malnutrizione si continua col dare il latte e cibo di sostegno, mentre e i ragazzi dei piedi tordi proseguono la ginnastica rieducativa o il post operazione per Feno Fitiavana.
I 5 ragazzi seminaristi malgasci che hanno fatto un anno a Marovoay, sono già rientrati per continuare poi a Moramanga.
Ci sentiamo più avanti e buona fine estate.
Grazie per il vostro continuo sostegno
P Bruno e tutta la gran compagnia: p Celestin, p Moise, P Bruno Regis, fr Roger, i seminaristi, Stella, ……..