Si parte come se fosse sempre la prima volta ed io mi sono detto e promesso che continuerà per me questo grande sogno fino a che riuscirò a piangere e a commuovermi, fino a quando non saprò quello che troverò e fino a quando ancora potrò donare a tanti bimbi senza nome tutto quello che ho.
Sarà una Missione ricca di tanta avventura e di tanto lavoro, forse come tante altre, ma l’impossibilita ed anche, forse, la voglia di non prevedere il tutto la fa diventare avventurosa ed ogni volta diversa rispetto a tutte le altre precedenti.
Sarà una Missione importante.
di Francesco Cimino
Ci saranno tante persone con cui, insieme, andremo per toccare, per essere invasi e per essere adottati da questa magica Isola rossa.
Faremo alcune migliaia di Km dal Nord al Sud e vi assicuro che in Madagascar viaggiare è sempre una grande avventura.
Faremo oltre trenta interventi ai bambini denutriti e segnati da gravissime malformazioni agli arti e ai piedi.
Organizzeremo un importante corso di aggiornamento teorico e pratico sui tumori ginecologici che sarà centrato dalla prevenzione alla terapia.
Inaugureremo un Laboratorio di tecnica ortopedica.
Verificheremo i lavori per la realizzazione del grande Ospedale al Nord dell’Isola.
Ma uno degli obiettivi che ci poniamo da sempre come prioritario nelle nostre Missioni è quello di diffondere il concetto del diritto alla salute e quindi alla vita.
In Madagascar cambia molto il concetto di malattia e salute. Salute, malattia e morte, che fanno parte di un cerchio della vita, sono strettamente legati con l’ambiente che li circonda e interessano parallelamente e simultaneamente due livelli differenti: l’anima-ombra ed il corpo, che in condizioni di patologia vengono reciprocamente “aggrediti”. La vita ed il destino di ogni uomo sono controllati da un insieme di forze naturali e sopranaturali: l’equilibrio di tali forze garantisce la salute mentre lo squilibrio porta alla malattia che può avere manifestazioni sia fisiche che mentali. La malattia è un fiore che può dare il frutto della morte ma fa parte del naturale corso degli eventi, esattamente come un fiore fa parte dell’ambiente.
In questo contesto parlare della condizione della donna in Madagascar, e in Africa in genere, non è certo questione da poco, non lo è mai parlare della donna, e l’argomento si fa ancor più complesso quando le realtà da considerare e trattare sono tanto frammentate e diversificate. Condizione della donna, lavoro della donna: le due cose non possono essere prese separatamente. Se in occidente lavoro significa spesso emancipazione, realizzazione personale e autonomia, nei paesi africani la questione diventa vitale, parlare di lavoro porta il discorso sulla vita stessa delle donne, il loro valore e la loro sopravvivenza. A questo proposito si è parlato di mani invisibili che silenziosamente, da sempre, costruiscono l’Africa, ne strutturano la società.
Tra i nostri Progetti più importanti è sicuramente quello della lotta contro i tumori ginecologici. Il Tumore alla Cervice Uterina rappresenta il 2º tumore più comune tra le donne in tutto il mondo e nei paesi in via di sviluppo rappresenta il principale tipo di cancro. I tassi di incidenza e mortalità riportati a livello mondiale mostrano una grande variabilità geografica, con i valori più alti 21 volte maggiori di quelli più bassi come noi abbiamo riscontrato in Madagascar.
Secondo l’ultimo rapporto del 1998 (Raharisolo Vololonantenaina et al.), relativo ai casi diagnosticati nel Servizio di Anatomia Patologica dell’Istituto Pasteur del Madagascar, nel periodo 1992-96 il tumore del collo dell’utero ha rappresentato infatti ben il 38% dei tumori diagnosticati nella popolazione femminile.
Nell’interpretare la variabilità geografica della distribuzione di questo tumore occorre tenere in considerazione sia la presenza più o meno marcata dei fattori di rischio sia la diffusione della prevenzione secondaria per mezzo di programmi di screening opportunistici od organizzati.
Negli ultimi 40 anni, in quasi tutti i paesi occidentali, si è registrata una diminuzione sia dell’incidenza sia della mortalità, più marcata nelle donne più giovani, principalmente grazie all’introduzione dello screening con il Pap test.
Gli obiettivi che ci poniamo saranno :
- realizzare un programma di screening oncologico per la prevenzione dei tumori della cervice uterina nella popolazione femminile del Madagascar.
- ridurre la mortalità per cancro cervicale;
- migliorare la prognosi tramite la diagnosi precoce della malattia;
E poi faremo tante altre cose che per ora sono una sorpresa ma che vi racconteremo mentre saremo in Madagascar.
E saremo sempre attorniati ed accompagnati, anche quando non ci sono, dai nostri bimbi che sapranno ancora una volta rapirci con la loro infinita magia.
L’unica cosa che auguro a tanti di voi è di venire con noi in Madagascar per avere la grande opportunità per conoscere cose più profonde sulla vostra vita e per conoscere gli altri.
Francesco Cimino