Una vita per i bambini africani; il medico Francesco Cimino intervistato da Valentina Reggiani giornalista del Resto del Carlino“L’ultima sfida? Pap test in carcere”
di Valentina Reggiani – dal Resto del Carlino
“ABBIAMO festeggiato un’altra bella conquista dell’Associazione: siamo riusciti ad entrare anche nelle carceri in Madagascar per fare il Pap Test alle donne. A fine novembre partiremo per la nostra prossima missione”. Francesco Cimino, medico specialista in ortopedia e fisiatria, Presidente e Fondatore della ONG/ONLUS Alfeo Corassori-La Vita per Te e della Polisportiva Corassori, Volontario, ambasciatore di solidarietà in tutto il mondo, ha dedicato la sua vita ai bimbi “senza nome” del Madagascar e, ogni anno, dà vita a nuovi progetti per garantire loro un futuro migliore.
Dottore, com’è nata l’Associazione?
“Il mio impegno per cercare di dare un futuro a questo paese, partendo dai più piccoli, nasce da vicende del tutto personali. Il mio primo viaggio nell’Isola è stato per ragioni famigliari e questo ha fatto sì che il Madagascar sia diventato la mia seconda casa. Anche il mio impegno qui a Modena, come ambasciatore di solidarietà, è quotidiano”.
Un impegno riconosciuto anche all’Expo.
“E’ così; ho avuto l’onore di essere ricevuto, in occasione della fiera di Milano, dal Presidente della Repubblica del Madagascar, il quale mi ha definito “Malgascio nel cuore” .
A breve ripartirà dunque.
“Si, alla fine di novembre, insieme ai volontari, verificheremo i progetti in corso. Nei prossimi giorni l’equipe di chirurgia ortopedica pediatrica scenderà al Preventorio di Mahasoa per visitare e selezionare i bimbi affetti da gravissime patologie agli arti inferiori, dovute al rachitismo e alla malnutrizione, che dovranno essere operati all’ospedale di Sakalalina dalla nostra equipe, malgascia ed italiana. Sono oltre quaranta i bimbi in lista di attesa”.
Saranno seguiti anche nel post operatorio?
“Questo meraviglioso e difficile progetto dedicato ai bambini si è arricchito di recente con l’inaugurazione di un atelier ortopedico per la realizzazione delle attrezzature e delle protesi, che accompagneranno i bimbi nel loro percorso di rieducazione post operatoria.Negli anni abbiamo operati circa 500 bimbi, molti orfani.
Le altre “tappe”?
“A soli 7 km da Fianarantsoa, alla fine della strada in pavè inaugurata nel 2009 da Giorgio Pighi, ci aspettano gli abitanti del Villaggio Ilena – “Città di Modena”, che accoglie i malati di Lebbra. Nel cuore di Fianarantsoa è nato invece il primo centro sanitario per la diagnosi e le terapie Materno- infantile di tutto il Madagascar. La nostra Ong è stata la prima già nel 2008 ad occuparsi di prevenzione dei tumori femminili”