Il Madagascar ha il grande problema che nessuno ne parla, se non per i baobab, i lemuri e il cartone animato. Mi sono indignato nel sentire che beni basilari come il latte in polvere, calcio e vitamine non sono accessibili per molti bimbi. Ho conosciuto i Malgasci, sorridenti, calmi, ma in perenne lotta con la povertà, le malattie, la fame.
di Claudio – Volontario La Vita per Te
Nel Madagascar delle grandi distanze e assenze, i cuori sono pieni di speranze.
E’ un vortice di emozioni, domande, risposte, lacrime e sorrisi, il bagaglio con cui si rientra in Italia dopo una Missione in Madagascar.
Sono state settimane di contrasti quelle vissute con La Vita per Te, perché in un paese come il Madagascar, non può essere altrimenti.
Ho visto un territorio tanto bello quanto difficile da percorrere, dove dopo ogni curva si nasconde un orizzonte meraviglioso, ma gli spostamenti si misurano in ore, e non chilometri.
Ho visto vallate verdi costellate da casette marroni, deliziose in lontananza, molto meno per viverci, minuscole, senza luce elettrica, gas e isolamento termico.
Ho conosciuto i Malgasci, sorridenti, calmi, ma in perenne lotta con la povertà, le malattie, la fame.
Ho visto i bambini non ricevere un’istruzione, per dare una mano in famiglia, perché l’importante è poter mangiare a fine giornata, e poi viene il resto.
Ho scoperto che qui le donne incinta spesso non possono nutrirsi bene, e i bambini nascono con problemi di salute che in Italia neanche esistono più.
E molti di questi bimbi una mamma e un papà non ce li hanno nemmeno, sono SOLI.
Alcuni sono timidi, altri dei vulcani, alcuni storpi, altri minuti, ma sono tutti tanto forti. Più forti di me, di sicuro.
Mi hanno insegnato molto, con i loro sguardi, sorrisi, abbracci. Con un coraggio e una determinazione incredibili.
Loro sono i veri eroi, i protagonisti assoluti.
Sono gli ultimi fra gli ultimi: bambini nati con malformazioni, spesso senza famiglia, in un paese povero isolato dal resto del Mondo.
Ho conosciuto chi lavora per aiutarli, affrontando mille difficoltà e contrattempi, una rete di persone che singolarmente fanno tanto, ma che unite fanno miracoli!
Ho visto un preventorio pediatrico, a Mahasoa, in una landa rurale a ore di strade sterrate dalla prima “cittadina”, in cui bambini nati con malformazioni alle gambe possono camminare e correre.
Ho seguito alcuni di questi angeli durante gli interventi chirurgici, in un ospedale anch’esso nel mezzo di una zona rurale e povera. Ho assistito al loro coraggio e resistenza al dolore, all’impegno dei Dottori che li hanno operati, delle Suore che hanno creato l’ospedale.
Il Madagascar ha il grande problema che nessuno ne parla, se non per i baobab, i lemuri e il cartone animato. E’ un paese dimenticato. Mi sono indignato nel sentire che beni basilari come il latte in polvere, calcio e vitamine non sono accessibili per molti bimbi.
Quello che posso fare io, per restituire tutto quello che la Missione mi ha dato, è far scoprire meglio questo meraviglioso paese e i suoi angeli, e invitare a contribuire e a vivere di persona ciò che ho raccontato brevemente.
In modo che chi ci vive e opera non sia isolato dal resto del mondo.
Grazie a La vita per Te, a Francesco, a Elisa, agli altri volontari che hanno condiviso con me questa meravigliosa avventura!
Grazie alle Missioni di Mahasoa e Sakalalina per la loro ospitalità!
Grazie soprattutto ai bambini di Mahasoa, che porto nel mio cuore ogni giorno!
Ci rivedremo sicuramente l’anno prossimo!
Claudio
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