Eravamo in 12 Volontari alcuni alla prima esperienza, altri con tante altre volte alle spalle.
di Francesco Cimino
Tutti noi abbiamo avuto, come sempre, la grande possibilità d’incontrare il “nostro” Madagascar e di vedere ciò che di noi si vuole e si riesce a vedere. Tutti noi abbiamo avuto la possibilità di essere noi stessi, alcuni hanno scelto di continuare ad essere totalmente o almeno in parte trasparenti per non farsi vedere e soprattutto non vedere, altri invece hanno scelto di farsi invadere, di farsi adottare da quello che io definisco l’opportunità di vita che il Madagascar ti regala in ogni momento. Bene sono solo questi ultimi, a mio avviso, che hanno beneficiato di tutto ciò che un’esperienza come questa riesce a regalarti, solo questi Volontari hanno goduto in silenzio veramente di una tenera carezza o del sorriso illuminato di un bambino ed hanno anche sofferto per il pianto nascosto o le sofferenze antiche di tanti altri.
Perché, a mio avviso, l’essenza vera delle nostre Missioni è soprattutto questa e cioè i grandi protagonisti senza riflettori e senza pubblico sono loro “I BAMBINI”. Quei bambini “senza nome” che troppe volte in tanti Volontari dimenticano molto velocemente appena arrivano in Italia. E’ importante ed indispensabile invece che quei bimbi “senza nome” debbono essere incondizionatamente aiutati perché hanno bisogno ed appena riusciranno ad avere la condizione di camminare o correre verso una possibilità di vita migliore lo dovranno fare senza guardare indietro e senza dover dire neanche grazie ai loro momentanei e a volte disattenti benefattori avuti in prestito. Noi Volontari dovremmo lavorare per loro nell’ombra e senza mai apparire, dovremmo riuscire a restituire a più bambini possibili ciò che la vita ed il destino gli ha sempre tolto. Noi Volontari dovremmo riuscire a riempire di significato vero la nostra presenza in Madagascar e riempirla di significato e di utilità in modo assolutamente altruistico e senza nessun ritorno personale; dovremmo noi Volontari riuscire a lavorare ed essere Volontari veri con tanti sacrifici qui in Italia dedicando tante ore del nostro tempo a loro a quei bambini eroi che ogni volta che siamo in Madagascar riescono a farci piangere, a farci emozionare e soprattutto a farci sentire delle persone che riusciamo anche a vivere una vita vera. Questo è il vero segreto delle Missioni dove i bambini del Madagascar ti rapiscono e ti cambiano la vita e soprattutto ti possono insegnare a vivere. Tutti quei bambini “senza nome” ti fanno vedere che hai ancora la possibilità di ricominciare e per alcuni di noi iniziare a vivere rinunciando a tutte le maschere che ogni giorno nel nostro mondo sei obbligato a metterti. Ricordati che i sogni e le poesie più belle si leggono solamente negli occhi dei bambini.
A conclusione di queste mie iniziali riflessioni vi regalo un piccolo racconto popolare malgascio :
"Aza ataonao fitia ranon-tambo: be fihavy, ka mora ritra. Fa ataovy tahaka ny rano am-pasika: tsy nampizina hisy, ka nahazoana." (ohabolana malagasy)
"Che il vostro amore non sia come l’acqua di un torrente: scende in grande abbondanza ma ben presto sparisce. Sia invece come l’acqua nascosta nella sabbia: non ti aspetti che ci sia, ma se ne può sempre attingere."
Io mi auguro che tutti o almeno in tanti che sono venuti in tutti questi anni con la nostra Associazione in Madagascar, in oltre 13 anni sono stati circa 240 Volontari, abbiano lasciato e nascosto da qualche parte anche un piccolo pezzo del loro cuore e che abbiano voglia di ritornare per riprenderselo, portando con loro dall’Italia almeno un po’ di speranza concreta di possibilità di vita migliore a tutti quei bambini “senza nome” che ci stanno aspettando, loro non hanno bisogno di promesse che poi molte volte sono diventate bugie o rifiuti. Loro hanno bisogno solo di verità e di aiuto vero da parte di chi lo può effettivamente dare e fare. Immaginate solo se gli oltre 200 Volontari che hanno avuto la fortuna di venire in Madagascar insieme a noi avessero in qualche modo fatto qualcosa di concreto q1ui in Italia almeno solo per tutti quei bimbi che hanno accarezzato, abbracciato, vissuto o avuto in regalo un sorriso quante cose avremmo potuto fare in più come Associazione?? Sicuramente molte di più!! e sicuramente molti bimbi “senza nome” oggi forse avrebbero conquistato il diritto alla salute, alla scuola, al cibo e soprattutto alla vita. Non serve venire in Madagascar per fare il pieno di emozioni o per espiare qualcosa o ancora peggio come strumento terapeutico, serve andare in Madagascar per chi ha qualcosa da portare che ha raccolto, anche facendo l’elemosina, qui in Italia; noi Volontari dobbiamo essere solamente degli strumenti affinché i nostri figli “senza nome” possano avere la speranza per una vita migliore.
Torniamo alla Missione e a ciò che è successo. Ma cosa abbiamo fatto in questi venti giorni? Tante cose e realizzati tutti i Progetti programmati ma soprattutto si sono aggiunte ed arricchite, durante il nostro lavoro nella grande isola rossa, di tante altre possibilità che potranno modificare e migliorare per il futuro la nostra Associazione. Abbiamo operato i bimbi provenienti da diverse zone del Madagascar affetti da gravissime malformazioni agli arti inferiori dipendente da grave malnutrizione. Ormai i bimbi che ad oggi sono stati operati superano le 300 unità. E’ un dato incredibile se si pensa a tutte le difficoltà che siamo obbligati a superare quotidianamente in Madagascar. Tutti questi bimbi “senza nome” dopo un lungo periodo di fisioterapia e dopo aver subito almeno uno, in molti casi due interventi chirurgici, ora camminano con la soddisfazione ed il sorriso di chi ha conquistato la possibilità dell’autonomia. Legato a questo Progetto abbiamo sviluppato e concluso altri due importanti Progetti. Abbiamo siglato una convenzione con l’Università del Madagascar – Facoltà di Medicina per costituire una equipe chirurgica di ortopedia pediatrica itinerante mista, formata da personale sanitario malgascio ed italiano, che possa operare dove vi è richiesta e dove ci saranno le condizioni di base per attuare gli interventi chirurgici. In Madagascar uno dei problemi principali da superare sono soprattutto gli spostamenti dei pazienti, molte volte questo è il problema vero per non riuscire ad operare dei bambini che invece hanno grande necessità assoluta di cure. Con questo progetto saremo noi tecnici a spostarci dal Nord al Sud in una programmazione che verrà attuata e che terrà conto delle richieste che ci arriveranno. Il secondo Progetto è legato alla nostra giovane Volontaria Stella che ha deciso, dopo un anno intero di Volontariato già trascorso in una Missione del Nord del Madagascar, di proseguire la sua esperienza di Volontariato e di intraprendere un percorso di studio sempre in Madagascar per diventare una Fisioterapia. Siamo riusciti a definire un accordo con l’Università di Antananarivo Facoltà di Medicina per accettare Stella come studentessa del Corso Universitario di Fisioterapista. Stella quando avrà ultimato il suo percorso di studio tratterà tutti i nostri bimbi “senza nome” che saranno operati. Per tutti i nostri Progetti legati all’infanzia la scelta autonoma fatta dalla nostra giovane Volontaria, appena 25 anni, è di grande valore, di grande supporto e di grande esempio per tutti noi. Quindi grazie Stella. Stella quando mi ha comunicato la sua decisione mi ha anche detto che voleva rimanere in Madagascar perché aveva capito che aveva molto da dare ancora e che questo suo sentire era sufficiente per farla rimanere ancora in Madagascar. A Stella desidero regalare e dedicare una poesia che secondo me riesce ad esprimere molto bene e fare capire a tanti altri il senso vero della sua scelta e dei miei sentimenti verso questa importante scelta di vita: Ti auguro tempo. Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa. Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare, non solo per te stessa, ma anche per donarlo agli altri. Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre, ma tempo per essere contenta. Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo, ti auguro tempo perché te ne resti: tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull’orologio. Ti auguro tempo per toccare le stelle e tempo per crescere, per maturare. Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare. Non ha più senso rimandare. Ti auguro tempo per trovare te stessa, per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono. Ti auguro tempo anche per perdonare. Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.
Abbiamo concluso il Progetto e firmato il contratto per la costruzione dei bagni presso il plesso scolastico di Mahasoa con oltre 600 alunni. Lidio vi racconterà in modo più preciso con un suo articolo tutto il Progetto; io voglio solamente ringraziare tutti gli amici Volontari della sede di Vittuone che insieme a Roberto Leoni della Sede di Modena hanno lavorato affinché questo Progetto partisse. Questo per la nostra Associazione è il primo esempio dove una sede periferica si fa carico della raccolta fondi e del coordinamento dei lavori per la realizzazione di un importante Progetto. Nei prossimi giorni partirà per il Madagascar un container con tutti i materiali che siamo riusciti a trovare in Italia per la realizzazione dei Servizi Igienici del Plesso scolastico della Missione di Mahasoa, quindi grazie a tutti i nostri donatori. Se tutto andrà come stabilito e firmato a marzo 2014 riusciremo ad inaugurare l’opera e gli oltre 600 bambini che vanno a scuola potranno avere anche dei Servizi Igienici decorosi a disposizione. Quindi grazie a Piera, Lidio, Emanuela, Giuliano e tanti altri Volontari che hanno permesso, con il loro importante lavoro, che questo Progetto potesse partire.
Il Progetto Ilena sta andando bene. Come molti di voi ricorderanno Ilena era un Villaggio dei lebbrosi e delle loro famiglie, era un Villaggio assolutamente abbandonato ed evitato da tutti, anche dalla gente del luogo, proprio perché erano lebbrosi. Oggi è diventato un Villaggio modello dove, ad esempio, nelle scuole realizzate il 50% degli alunni vengono dai villaggi vicini, oggi Ilena non vive più l’isolamento ed ha le condizioni potenziali di sviluppo sicuramente di grande interesse futuro. Tante sono le attività già presenti o in cantiere, tante idee ed ancora tanti problemi da risolvere, ma io sono sicuro che INSIEME ancora tantissimo sarà possibile fare e realizzare ad Ilena tanti altri bellissimi “sogni”. Elisa vi racconterà in un suo articolo nel dettaglio l’avanzamento di questo Progetto.
Il Rex, ricorderete sicuramente è il primo Centro Materno – Infantile creato in Madagascar, il Centro dove vengono eseguiti i test per la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero e tra poco si inizierà con lo Screening preventivo mammografico. Il Rex è ormai una splendida ed entusiasmante realtà. Ci lavora un’equipe giovane, affiatata, con molto entusiasmo e con tante motivazioni. Da qualche mese il Centro è coordinato da un nuovo Responsabile che ha saputo dare entusiasmo e slancio a tutta l’equipe. Ormai si è arrivato ad oltre 5.000 donne esaminate e calcolando che siamo in Africa dove parlare di Prevenzione è molto difficile vi assicuro che è un successo smisurato e senza precedenti. Oltre alla prevenzione vengono eseguite anche le colposcopie, la chirurgia ginecologica ed alcune chemioterapie. Purtroppo la percentuale di donne positive è altissima e questo ci obbliga anche da un punto di vista etico e morale a proseguire in questo grandissimo ed importante Progetto. Tra poche settimana sempre dal Rex di Fianarantsoa prenderà avvio il Progetto dell’Unità Mobile. Con questo mezzo ci si pone l’obiettivo di arrivare nei villaggi più disagiati e più lontani dispersi nella campagne e nelle foreste dell’ Isola per andare ad eseguire gli esami preventivi alle donne. L’Unità Mobile è attrezzata con apparecchiature molto moderne e lavorerà con un sofisticato sistema digitale all’avanguardia. Sull’unità mobile troveranno sistemazione un ecografo, un mammografo e si potranno eseguire i Pap Test e l’HPV – Test. Tutti gli esami attraverso un moderno ed avanzato sistema satellitare di telemedicina gli esami eseguiti potranno essere trasferiti, letti e refertati in poco tempo in diversi Centri Diagnostici Universitari o Centri Sanitari di alto livello sia in Europa che in America che a turno saranno collegati con l’Unità Mobile. Intanto l’esperienza pilota che si sta ormai consolidando al Sud si sta sviluppando anche al Nord del Madagascar ed anche in questo secondo Centro si stanno già riportando importanti risultati. Per ultimo siamo riusciti ad ottenere di far frequentare altri due medici malgasci, sono due Dottoresse, il Master di Citologia ginecologica presso l’Istituto di Anatomia Patologica della Facoltà di Medicina dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Le due Dottoresse saranno seguite a Modena dalla nostra Associazione e vi rimarranno per un anno, che sarà il periodo di durata del Master. Con queste due nuove Dottoresse saranno ben 5 Dottori ma soprattutto Dottoresse che sono stati formati presso l’Università di Modena. Sicuramente il Progetto Oncologico è importantissimo non solo per il Madagascar ma anche per tutta l’Africa e noi siamo molto orgogliosi ed onorati di essere tra i principali Partner della Fondazione Akbaraly che ha la titolarità primaria di tale Progetto. Per tutto quello che finora si è realizzato e per tutto quello che ancora sarà nel futuro io voglio ringraziare pubblicamente una donna meravigliosa che ho l’onore ed il privilegio di esserne suo fraterno e sincero amico, mi riferisco a Cinzia Catalfamo che è il Presidente e la Fondatrice della Fondazione Akbaraly.
Altra importante notizia da riportare è la nomina di Corrado Cimino, un nostro Volontario, a ricoprire la carica di Direttore Generale della Fondazione Akbaraly. E’ un ruolo di grande responsabilità e di gravosi impegni, ma noi siamo certi che il nostro Volontario riuscirà a portare il suo contributo e a fare in modo che la Fondazione possa ottenere i migliori risultati e successi possibili. Auguri a Corrado quindi e alla Fondazione affinché insieme possano fare un lungo e bellissimo cammino pieno di grandi conquiste.
Per ultimo vi sono le attività svolte al Nord. Insieme a Padre Bruno e a tutta l’equipe tecnica abbiamo verificato i lavori dell’erigendo grande Ospedale di Mahaganja (120 posti letto). Abbiamo fatto alcune correzioni al Progetto e verificato molte questioni tecniche. Qui la maggior parte dei lavori è stata eseguita, gestita e coordinata dal nostro Volontario Geometra Roberto Leoni a cui è stata affidata la Progettazione e la Direzione dei lavori. A lui sicuramente va il mio personale ringraziamento per quello che sta facendo. I lavori stanno procedendo speditamente, sono state fatte tutte le fondazioni del primo stralcio e tra qualche giorno inizieranno a costruire i muri. E’ stata davvero una grande emozione vedere che un altro grandissimo sogno si sta realizzando. E’ importantissimo l’aiuto di tutti per andare avanti ed io spero che siano in tanti a volere sognare con noi per realizzare questo importante struttura.
Tante altre cose, forse meno importanti, sono state fatte e forse in questo momento non verranno ricordate. Ma è pur vero che forse è impossibile ricordare tutto, perché il tutto in Madagascar molte volte è fatto di grandi emozioni o di tante altre cose simili che non si riesce a raccontare, ma si debbono solamente e semplicemente vivere. Una sola cosa per finire invece vi voglio raccontare e regalare. Un mio amico malgascio che conosco da molto tempo mi ha regalato una sua foto che ha intitolato “Il sole nella notte”. Nella foto si vede il sole che tramonta tra tante nuvole nere ed i suoi raggi sembrano squarciare ed illuminare la notte ed un buio grande ed infinito. Il mio amico mi ha detto che quando ha fatto quella foto ha pensato a noi Volontari e alla nostra Associazione perché secondo lui tutti noi siamo come quel sole che riesce a portare la luce dove c’è buio !! Questo è stato tra i regali più belli e più importanti che io abbia mai ricevuto in vita mia.