La testimonianza della Dott.ssa Cinzia Catalfamo Akbaraly

cinzia-catalfarno-smallDa piu’ di 20 anni sono testimone in prima linea del lavoro svolto dall’Alfeo Corassori per migliorare il nostro pianeta, ed il suo futuro.
In questa parte remota del mondo,  in quest’isola che, sulla mappa della Terra, sembra andare alla deriva  rispetto al Continente Africano o quello Indiano, Madagascar, ho conosciuto i visi ed i sorrisi, abbracciato e stretto le mani di centinaia di volontari  che hanno dedicato per anni le loro vacanze, tolto tempo ai loro figli e famiglie,  per giungere qui, su questa grande isola, dopo un viaggio estenuante di 15 ore,  sicuramente affaticati nel fisico, ma con tanto entusiasmo e luce negli occhi per quanto si  preparavano a compiere qui.

Dalla città di Modena, dove i membri volontari dell’Alfeo Corassori passano, durante tutto ‘anno, i loro fine settimana, le loro serate e gli spazi liberi tra il lavoro e la famiglia ad organizzare, riflettere, inventarsi eventi per trovare fondi, dopo innumerevoli sforzi, infine l’amato Madagascar, la sua gente, i suoi bambini, le sue foreste.
Ma perché tanto amore inspiegabile razionalmente per questo paese?
Io, che abito in Madagascar da tanti anni, ancora veramente non lo so.
Sarà l’unicità della sua natura, la dolcezza dei paesaggi, i sorrisi pazienti della popolazione, si’, forse soprattutto i sorrisi dei bambini, chissà. O magari perchè qui ognuno di noi ritrova un po’ se stesso, quel se’ stesso di quando si era piccoli, ovvero quando si era felici con nulla, quando una farfalle ci faceva sognare, quando la vita, anche da noi, era piu’ semplice e noi con essa.
E’ vero, qui il modello di  sviluppo economico e sociale secondo i nostri canoni non ha ancora raggiunto il 90% della popolazione. Anche se tutti cercano di apportare cambiamenti  al fine di “migliorare” la situazione della popolazione del Madagascar,  gli eventi storici e politici sono stati, fino ad oggi, una barriera  all’invasione commerciale.
La gente, qui, soprattutto nelle campagne, sorride (in genere con pochi denti!) semplicemente per offrirti un sorriso e non per chiedere qualcosa in cambio.
I bambini ti corrono incontro ridendo e cantando perché sono realmente felici di abbracciarti.
Qui ti rendi conto  che i fabbisogni sono una nostra invenzione per vendere di piu’, produrre di piu’, guadagnare di piu’, ma che in fondo, l’essere umano puo’ benissimo vivere con molto meno.

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Cinzia Catalfamo Akbaraly ed il Prrofessore Umberto Veronesi

Quando attraversi gli altipiani infiniti che portano dalla capitale, Antananarivo, fino alla cittadina di Fianarantsoa, nel centro-sud del paese, la principale zona di azione dell’Alfeo Corassori, si incontrano villaggi fatti di case in terra rossa, contorniati da risaie verdissime, in cui meravigliosi e grandi zebu’ accettano tranquillamente di portare un aratro spinto con altrettanta calma da un uomo. Centinaia di bambini corrono e giocano con palle fatte di pezzi di stoffa e donne con neonati sulle spalle, si inchinano sulle rive dei ruscelli per lavare i panni della famiglia.
E’ tutto qui, in modo naturale e semplice, nessuno degli attori si chiede perché e se occorre cambiare qualcosa per migliorare.
In questo mondo, la natura, l’uomo, la vita e la morte non hanno nessuna separazione spazio-temporale, é semplicemente il ciclo naturale delle cose disegnato con perfetta armonia da una forza superiore, alla quale qui, tutti si sottomettono senza mai ribellarsi.
Fermati al ciglio della strada, su questo viaggio di circa 10 ore di auto, che attraversa una parte del grande paese, si resta abbagliati dalla bellezza dei paesaggi, che cambiano, dagli altipiani, al deserto con le sue altissime montagne rocciose, fino ad immaginare la continuazione, piu’ a sud, in un ambiente tropicale fatto di palme e noci di cocco. Ma dobbiamo proprio noi cambiare le cose e imporre uno “sviluppo sociale ed economico durevole” qui, dove tutto é già perfetto? O forse siamo noi che dovremmo farci l’esame di coscienza e venire ad imparare come si vive e come si è veramente felici?
Io sono piu’ che certa che tutti i volontari dell’Alfeo Corassori che sono venuti, e poi tornati tante e tante altre volte in Madagascar si sono posti questa domanda. Ed é per questo che, nonostante le difficoltà, il costo del biglietto aereo, il tempo strappato alla vita che corre a Modena come nel resto del mondo “sviluppato”,
le missioni dell’Associazione per salvare la vita di bambini, aiutare la popolazione nel settore della sanità, dell’agricoltura, della protezione dell’ambiente, da piu’ di 20 anni, non mancano mai all’appello che Madagascar lancia loro da lontano.

 

cinzia-catalfarnoOltre alle azioni tradizionale dell’Associazione, l’Alfeo Corassori collabora, da 4 anni,  con le attività della Fondazione Akbaraly, di cui sono la fondatrice e Presidente. Il Presidente dell’Alfeo Corassori, il Dott. Francesco Cimino, oltre ad essere un mio fraterno amico, é da quest’anno anche il Vice-Presidente della nostra Fondazione.  Le nostre attivtà congiunte hanno come scopo l’”empowerment” delle donne, considerate come pilastro e motore della famiglia, del villaggio ed, in genere, della popolazione.
Con un progetto principale di lotta ai tumori femminili (forse pochi lo sanno, ma il cancro femminile rappresenta in Africa e in Madagascar, una delle principali cause di morte), uno dedicato ai bambini, un altro  all’artigianato ed in fine un progetto sulla valorizzazione delle piante medicinali endemiche, l’Alfeo Corassori e la Fondazione Akbaraly si stringono con forza la mano per raggiungere gli obiettivi comuni.
Nessuno pretende di insegnare nulla a nessuno, ma con estrema discrezione e umilità,  tutti noi cerchiamo di condividere con popolazioni materialmente meno fortunate di noi, il nostro sapere, le nostre possibilità economiche, il nostro tempo ed il nostro entusiasmo.
Cosi’ facendo abbiamo l’idea (ebbene si’ SIAMO DEGLI IDEALISTI) e forse, direbbe qualcuno, l’illusione,  di dare qualcosa di buono e forse anche di utile.
Tuttavia, siamo assolutamente coscienti che il nostro DARE é davvero una piccolissima parte di quanto RICEVIAMO da questa gente e da questo paese, non certo in termini materiali, ma in termini di amore.
Ed é in questo flusso di dare e ricevere amore, che noi tutti ci ritroviamo in pace e felicità, quella vera, quella fatta di sentimenti, di sorrisi, abbracci  e piccole cose.
Io invito  tutti i lettori a contribuire con il vostro 5%% affinchè l’associazione Alfeo Corassori, la Vita per Te, possa continuare a nutrire l’anima del mondo con generosità attraverso le sue azioni  di aiuto ad uno dei paesi piu’ belli e piu’ materialmente poveri del mondo.

Vi ringrazio.

Cinzia Catalfamo Akbaraly
Console Generale Italiano in Madagascar
Presidente e Fondatrice della Fondazione Akbaraly

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