A metà luglio diversi volontari dell’associazione sono tornati in Madagascar per andare a vedere di persona come procedono i nostri progetti nella Terra Rossa. Un modo per conoscere e ritrovare chi ogni giorno lavora a contatto con un popolo da noi così amato ma anche un segno di vicinanza tangibile portato dall’Italia. Il racconto della partenza e del ritorno a casa di Giulia, nostra volontaria da anni.
di Giulia Bellei
LA PARTENZA
18/07/2014
Ritrovo alle ore 21.00 a casa mia. Da qui inizia la nostra missione. Tante chiacchiere per conoscerci meglio e solo 3 ore di sonno. La sveglia suona alle 4.00, pronte, si parte!
All’aeroporto di Bologna sbrighiamo in poco tempo le procedure per l’imbarco e in un attimo ci troviamo a Parigi. Iniziano i primi sms con i nostri cooperanti che ci aspettano in Madagascar. In aereo ci si riposa, si guardano film e si parla.
Alle ore 23.00 atterriamo ad Antananarivo, incontriamo subito Stella, Corrado e Davide che ci accolgono con un sorriso e un abbraccio infinito.
Carichiamo il pulmino con le 14 valigie e i 7 zaini colmi di materiali che arrivano dall’Italia e che certamente porteranno sollievo a tanti amici malgasci. Stella sale in pulmino, lei ci accompagnerà per tutta la durata di questa meravigliosa esperienza. Il difficile è stato salutare Corrado, mio fratello, e si sa, qualche lacrima scende…
Inizia il lungo viaggio in pulmino alle ore 2.00: con noi viaggiano alcuni bambini del Preventorio di Mahasoa e una suorina. Sono di ritorno dopo visite e controlli medici per le loro patologie. Tutto bene!
Arriviamo in missione alle ore 21.00 stanchissimi ma felici per ciò che ci apprestiamo a vedere e vivere. Di corsa vediamo arrivare le suore: Suor Berthine, Suor Giovanna e tutte le altre che entusiaste e calorose ci
accolgono. Ci invitano ad andare nelle stanze dei bimbi perché anche loro ci aspettavano e volevano augurarci la buona notte. Non ce lo siamo fatti ripetere due volte! Iniziano sorrisi e commozione da parte di tutti. Chi è già stato a Mahasoa e conosce queste meravigliose creature sa di cosa sto parlando.
L’indomani inizia sistemando i bagagli e visitando Preventorio, missione e scuole. Nel pomeriggio giro a bordo del pick up di Padre Eugenio che ci mostra le terre circostanti. Il secondo giorno iniziamo a lavorare: puliamo il preventorio, aiutiamo i bimbi nelle attività quotidiane e condiamo il tutto con balletti e canzoni. Bellissimo!! Nei giorni successivi ci viene chiesto di verniciare le cancellate che circondano la missione (per la verità dobbiamo ancora terminare ma in fondo il nostro amico Matteo è qui anche per questo), andiamo a seminare e a concimare l’orto, a dissotterrare i sassi per colmare le innumerevoli buche presenti in pista. Quest’ultimo lavoro devo dire che è un po’ difficile ma per fortuna con noi ci sono gli instancabili operai di Suor Berthine che ci danno una mano. La domenica inizia con la Santa Messa nel villaggio vicino e con l’attesa dell’arrivo della seconda parte del gruppo. Con loro siamo al completo, 14 ragazzi in Madagascar pronti a scoprire, sentire, vivere questo paese meraviglioso e il suo popola caldo ed ospitale.
Elena, Federica, Marcella, Lisa, Chiara, Stella, Matteo, Mariano, Anita, Vittoria, Martina, Giulia e Laura, questi i miei compagni di viaggio, i miei amici, ai quali auguro di ricevere anche solo la metà di quello che rimane sempre nel cuore a me e respirare fino in fondo giorno per giorno questa terra e questo popolo meraviglioso capace di dare senza chiedere, di esprimersi senza parlare, di abbracciarti e coccolarti facendoti sentire a casa.
IL RITORNO A CASA
Sono ormai passate 3 settimane dal nostro rientro, un viaggio lungo quanto intenso ed emozionante!
Adesso si pensa, si riordinano i pensieri e la mente va a tutte quelle persone e quei bambini che abbiamo incontrato e incrociato con lo sguardo.
Nel primo racconto ho descritto i primi giorni, l’accoglienza e i lavori ai quali ci siamo dedicati… e da qui riparto.
Il 27 di luglio sono andata con Stella e Tina a Ihosy e li ci siamo incontrati con la seconda parte del nostro gruppo che è partita dall’Italia una settimana dopo di noi. Bello rivedere tutti!! Ritrovarsi in 14 la sera e scambiarsi pensieri e abbracci sono immagini indelebili nella mia mente.
Il lavoro a Mahasoa è proseguito come da programma: raccolta sassi, verniciare i cancelli, l’orto, giocare con i bimbi ecc.
Senza accorgercene è arrivato poi il triste momento dei saluti, dove pianti e abbracci erano protagonisti
Ci siamo poi trasferiti a Sakalalina da Agnese. Un posto speciale gestito da persone ancora più speciali!
Qui ci siamo suddivisi in gruppi, e il lavoro è proseguito in base alla competenza di ognuno. Qualcuno si è dedicato al lavoro in ospedale preparando i pasti, pulendo le lenzuola, stirando gli indumenti ecc. Laura , Elena e Vittoria hanno affiancato medici ed infermieri nel giro visite, io e Federica abbiamo aiutato la dentista Justine nel suo ambulatorio, altri ancora si occupano di organizzare giochi e momenti di festa per i bambini. L’accoglienza che ci hanno riservato Agnese, Colette, Justine e Lalao è stata grande, come quella che si respira a casa dopo che si sta lontano per tanto tempo! Non ci è mai mancato nulla… anzi… siamo stati coccolati tanto!
Persone speciali che ogni giorno combattono con la fame e le malattie in un piccolo centro lontano dalla città dove neppure il telefono funziona e il collegamento è tutt’altro che facile. In questo luogo di speranza, di silenzio e magico sorge uno dei più belli, puliti e soprattutto efficienti ospedali del Madagascar! Incredibile!! il lavoro che ogni giorno affrontano è veramente indescrivibile a parole, è necessario essere là per rendersene conto.
Dopo 6 giorni ci siamo trasferiti a Fianarantsoa. Abbiamo alloggiato al preventorio, ospiti di suor Christine e suor Colette che ci hanno fatto sentire anche qui come a casa. A Fianara ne abbiamo approfittato per visitare tutti i progetti dell’associazione: Ilena, il Rex, l’orfanatrofio… qui Chiara ha avuto la fortuna di conoscere il suo fratellino adottato a distanza, bellissimo!
Dopo 3 giorni qui ci siamo resi conto che un mese era passato, che le emozioni i sorrisi, i pianti e gli abbracci ci hanno fatto capire che ci sono posti e persone che sono e rimarranno nel nostro cuore. Abbiamo capito di essere un gruppo e che l’esperienza che abbiamo vissuto è stata unica e sarà difficile da raccontare agli altri, ma per molti di noi questo sarà solo un arrivederci!
Per concludere vorrei ringraziare l’Associazione che mi ha dato la possibilità di rivivere per l’ennesima volta questa magnifica esperienza, vorrei ringraziare tutti i missionari e le suorine che ci hanno accolto e ospitato con grande calore e gioia, vorrei ringraziare i miei compagni di viaggio; anzi i miei amici, che con me hanno condiviso e condito come ha detto qualcuno questa esperienza, vorrei ringraziare una compagna di viaggio speciale: Stella, amica e instancabile risorsa preziosa per tutti e infine vorrei ringraziare il Madagascar perché per nove volte mi ha fatto vivere emozioni, gioia, sorrisi, pianti tutti insieme facendomi partire già con voglia di ritornare il prima possibile!
Grazie!!!