Una grande cerimonia di apertura con danze e balli dei ragazzi provenienti da tutto il Paese.Le voci dei canti e le bandiere delle varie diocesi hanno invaso tutte le strade di Fianara. File interminabili e ordinate di ragazzi e ragazze sembravano come serpentoni colorati in avvicinamento alla zona della celebrazione….
di Elisa Sala
NOI “La Vita per Te” E LA JMJ MADA’ VIII: TANTO IMPEGNO MA ANCHE TANTA SODDISFAZIONE!!!
Iniziamo questo racconto dando un po’ i numeri di questa JMJ:
27.000 I PELLEGRINI PARTECIPANTI UFFICIALMENTE ISCRITTI
6 LE PROVINCE DI PROVENIENZA
22 LE DIOCESI DI PROVENIENZA
15 COMMISSIONI DI ORGANIZZAZIONE
OLTRE 120 CENTRI DI ACCOGLIENZA
OLTRE 2200 I VOLONTARI DELLA DIOCESI IMPEGNATI NELLA ACCOGLIENZA DEI PELLEGRINI
189.000 BAGUETTES DI PANE
378000 KAPOKA DI RISO
300 ZEBU’
9000 POLLI
2 OSPEDALI ATTIVATI PER I RICOVERI E LE URGENZE
12 SITI SANITARI DISLOCATI SUL TERRITORIO
220 COMPONENTI DELLO STAFF SANITARIO (MEDICI E PARAMEDICI)
60 VOLONTARI DELLA CROCE ROSSA
6 AMBULANZE
1 EVENTO DI APERTURA AL COMPLEX CON 30.000 PERSONE
1 EVENTO DI CHIUSURA AD ANOSY CON 55.000 PERSONE
5000 richieste di assistenza
55 ricoverati
1 morti
L’abbiamo tanto e a lungo aspettata, preparandoci per quasi un anno e finalmente la 8° JMJ del
Madagascar è arrivata ed è iniziata ufficialmente a Fianarantsoa il 16 settembre con la grande cerimonia di
apertura che si è tenuta nel quartiere di Ambatomena presso il Complex.
La preparazione della accoglienza, delle grandi celebrazioni e delle attività sono state frenetiche nelle
settimane precedenti. Già dai primi del mese le squadre di tecnici hanno iniziato ad allestire i 3 palchi per la
celebrazione della S.Messa e l’accoglienza delle autorità, hanno installato l’illuminazione e l’impianto
sonoro.
Le squadre di volontari della Croce Rossa hanno supportato l’organizzazione per l’assistenza sanitaria,
allestendo le tende di soccorso e mettendo a disposizione un’ambulanza. Anche il Segretario Nazionale
della CRM , insiema a Mariagiovanna Costa rappresentante in Madagascar per la Croce Rossa Italiana sono
venuti a fare un sopralluogo per verificare l’organizzazione e le necessità della equipe di soccorritori della
sede CRM di Fianara.
Già dalle prime ore del pomeriggio del mercoledì tutti i gruppi di giovani distribuiti in tutti e 12 siti della
città si sono messi in cammino per raggiungere il Complex. Le voci dei canti e le bandiere delle varie diocesi
hanno invaso tutte le strade di Fianara. File interminabili e ordinate di ragazzi e ragazze sembravano come
serpentoni colorati in avvicinamento alla zona della celebrazione e piano piano hanno iniziato a riempire il
piazzale davanti al palco.
La celebrazione della apertura della JMJ si è aperta con danze e balli dei ragazzi provenienti dalle
numerosissime diocesi del paese. Ogni gruppo aveva il suo posto dedicato e il suo spazio, le sue vie di
accesso e di uscita dal grande piazzale. La celebrazione è durata tutto il pomeriggio e visto il caldo e la tanta
polvere molte persone hanno avuto bisogno di farmaci.
Siamo stati chiamati dai responsabili della organizzazione sanitaria per portare dal Rex (centro di
smistamento delle scorte di farmaci per tutta la durata della JMJ) al Complex i rifornimenti di medicinali,
quindi con la nostra Mitsubishi, siamo riusciti a passare facilmente e a superare i blocchi della polizia, e ad
arrivare sul posto facendoci largo tra la folla. Devo dire che è stato molto emozionante arrivare nel grande
piazzale del Complex e appena scesi tutto ad un tratto la folla ha smesso di cantare e di parlare, silenzio
incredibile e la JMJ è ufficialmente inziata con l’Inno Nazionale del Madagascar.
Alla celebrazione erano presenti tantissimi sacerdoti e numerosi vescovi provenienti da tutta l’isola e anche
dall’estero. Era presente anche il Presidente della Repubblica Hery e la Premiere Dame Madame Voanghy,
insieme a tutte le autorità locali e regionali.
Ma in realtà la presenza più importante era quella della “gente”. Oltre ai 27000 giovani pellegrini c’erano
centinaia di famiglie, persone anziane, tantissimi bambini con le loro mamme e papà, tutti curiosi e tutti
desiderosi di partecipare eìo in qualche modo di essere presenti a questo evento che sarà ricordato credo
per molto tempo a Fianarantsoa come davvero eccezionale!
Ovviamente la JMJ ha rappresentato per gli abitanti di Fianara anche un vero “business”: i marciapiedi delle
strade attorno ad Ambatomena e al Complex erano occupati da venditori ambulanti di immaginette sacre,
di libretti della messa, dei coloratissimi cappelli di paglia per proteggersi dal sole, rigorosamente tutti
sponsorizzati “JMJ MADA’ VIII”…per non parlare delle piccole gargotte che vendevano ogni snack possibile
immaginabile: dalle noccioline, ai “ghiaccioli”, alle frittelle di manioca alle arance! Insomma una vera e
propria “sagra” di paese! Ma si sa…ogni occasione è buona per racimolare qualche migliaia di Ariary e la
JMJ certamente per gli abitanti di Fianarantsoa è stato come un ciclone di passaggio che non ha lasciato
grossi danni, ma ha creato un gran da fare per tutti!
Una volta conclusa la nostra “missione di consegna farmaci” siamo rientrati al Rex per preparare gli stock
da distribuire la sera nei vari siti di accoglienza. Abbiamo finito più tardi del solito, ma le nostre tecniche
Scheena e Pergaudine, si sono date un bel da fare per terminare tutto e per non lasciare niente in sospeso,
visto che la giornata seguente sarebbe stata di nuovo pressante.
Chiuso il Rex, mi sono fiondata a casa e mi sono goduta dalla terrazza la fine della celebrazione. La vista dal
balcone di casa ci favorisce davvero e anche le voci dei canti arrivavano perfettamente fino alle nostre
orecchie. Peccato non riuscire a fotografare la musica e il canto di 27000 voci unite in
preghiera…veramente emozionante…e chi ha mai vissuto una JMJ dal vivo lo può capire!
L’indomani, giovedì 17 settembre, ho avuto il grande onore e privilegio di poter presenziare ad un’altra
celebrazione speciale. Madame Hanitra, Direttore Interregionale degli Istituti Penitenziari e Madame
Mamisoa, Capo della Prigione di Fianara c on le quali da qualche tempo lavoriamo per l’assistenza sanitaria
elle detenute del carcere, mi hanno invitato a partecipare alla Messa, celebrata dal vescovo di Tulear,
proprio in prigione.
Lo spazio per la celebrazione è stato allestito nel cortile interno del carcere.
Quando sono arrivata mi sono trovata davanti a centinaia di uomini (sono circa 700 i detenuti del carcere
della città) tutti seduti per terra, rivolti verso l’altare in attesa che incominciasse la Messa e ciascuno con il
suo libretto per seguire le letture e i canti. Da un lato invece erano sedute le donne detenute, quelle che
solo pochi gionri prima avevo incontrato per la sensibilizzazione. Tutte vestite con i vestiti tradizionali
malgasci e con le treccine appena fatte. Insieme ai volontari e ai catechisti hanno ballato e cantato per
animare la messa. Mi ha impressionato davvero vedere tutti questi uomini insieme: alcuni molto anziani,
altri giovanissimi, alcuni ragazzini certamente minorenni in prima fila, moltissimi con delle grosse cicatrici
sul volto o sulle braccia, tutti rasati, ma comunque ordinati (almeno per l’occasione). La JMJ è arrivata
anche per loro, per “gli ultimi” per quelli che rappresentano una vergogna per la società e per le loro
famiglie, per quelli che nel 70% dei casi sono lì ma non hanno mai neanche subito un processo,
semplicemente aspettano che qualcuno li giudichi. Magari tra loro ci sono assassini, rapinatori, dahalo e
jiholay, forse…ma magari tra loro ci sono anche padri che hanno rubato per dare da mangiare ai propri figli,
uomini che sono stati imprigionati perchè ritenuti complici di briganti, persone imprigionate al posto di
altre e donne carcerate al posto dei mariti che sono scappati. Mi sono soffermata a guardare ciascuno di
questi volti, e qualche volta ho anche incrociato gli sguardi di questi uomini e donne. Qualcuno ha anche
sorriso. Qualcuno ha abbassato lo sguardo. Qualcuno si è girato da un’altra parte. Ma comunque tutti
hanno continuato a pregare e a cantare. Come è stato letto nel Vangelo di quel giorno Gesù ha perdonato
Maria Maddalena, che era stata una formidabile peccatrice, perchè lei per prima si è pentita, Lui le ha dato
una seconda possibilità e lei “se l’è giocata” e ha seguito Gesù fino alla sua morte in croce senza
nascondersi mai e senza avere paura…alla fine è stata la prima a vederlo Risorto! Quindi con questo
messaggio di speranza mi sono portata a casa un insegnamento grandissimo e l’aver potuto vivere questa
giornata meravigliosa.
Il venerdì tutte le attività si sono svolte nei siti e nelle parrocchie della Diocesi. Nessuna grande cerimonia,
nessuna celebrazione plenaria, nessuna festa per le strade. In realtà però i giovani ospiti hanno
incominciato ad accusare i primi segni di stanchezza, dopo i lunghi viaggi, dopo la celebrazione della prima
giornata e dopo le lunghe marce a piedi. In qualche sito si è verificato anche qualche episodio di
tossinfezione alimentare, forse dovuto all’acqua o a qualche alimento mal conservato. Dunque tante
infezioni gastro itestinali, tanta disidratazione e carenza di sali minerali, tante nevralgie dentali e mal di
testa…insomma tanto bisogno di integratori, di antibiotici, di paracetamolo e ibuprofene…E questo ha
significato che l’equipe del Rex ha lavorato duramente, fino a tarda sera, con i medici della commissione
sanità per recuperare altri farmaci, per aggironare gli inventari, per compilare al volo le fiche di usicta dallo
stock, per riempire i soliti 11 cartoni destinati ai vari siti con le medicine e le soluzioni reidratanti. Insomma
siamo diventati il punto di riferimento della gestione dei farmaci in tutta la città!!!
Il sabato, ma ancora di più la domenica sono stati i due giorni “clou” della JMJ.
La giornata del sabato, iniziata con le catechesi nei vari centri di accoglienza, si è conclusa nel pomeriggio
con la marcia dei giovani al sito di Anosy, nella zona più a sud della città, sotto la cattedrale di
Ambozontany. Per la notte è stata programmata infatti la “alin-bavaka” ovvero la veglia notturna alle
reliquie della Santa Teresa del Bambin Gesù, portate per l’occasione a Fianara proprio per essere oggetto
della veglia di preghiera dei giovani. Tutti i 30.000 giovani pellegrini e numerosissimi giovani di Fianara,
oltre a tutti i volontari, gli scouts, gli animatori, i catechisti, i sacerdoti…tutti si sono incamminati nel
pomeriggio verso Anosy con le stuoie, i sacchetti con il riso, le coperte, qualche maglione, lo zainetto sulle
spalle pronti per passare la notte “ambany ny lanitra” e per attendere l’alba della domenica e la grandiosa
cermonia di chiusura della JMJ.
Il nostro sabato pomeriggio è stato dedicato alla preparazione dello stock di farmaci da portare ad Anosy
l’indomani. Ormai nella nostra “farmacia” non era rimasto poi molto, ma tutto quello che c’era sugli scaffali
è stato imballato, inventariato e caricato sulla ford 4×4 per essere portato al campo dei soccorsi ad Anosy.
Puntualmete l’indomani mattina l’equipe del Rex è arrivata ad Anosy verso le 7.30, giusto in tempo per
iruscire a passare prima che la polizia bloccasse l’accesso alla zona a tutte le auto. Solo noi siamo potuti
passare perchè la nostra auto è stata dotata di due bei cartelli segnalatori “Servizio consegna
farmaci”…quindi la polizia non ci ha fatto storie e siamo arrivati proprio accanto alla tenda dei medici dove
erano già posteggiate le ambulanze, non lontano anche dalla postazione dei nostri amici e “colleghi” di
sensibilizzazione della Croce Rossa!
Erano presenti alla celebrazione della Messa finale della JMJ, almeno 30 vescovi provenienti da tutto il
Madagascar, il Nunzio Apostolico, il Primo Ministro, 250 sacerdoti, ma soprattutto più di 50.000 giovani,
che sono arrivati da 1000 strade diverse, da 1000 paesi diversi ma che alla fine si sono trovati qui con il solo
scopo di condividere la preghiera, il canto, la gioia di stare insieme!! E poi anche qui tantissime famiglie,
intere famiglie anche con i bambini più piccoli e le persone più anziane. E tra queste cinquantamila persone
c’eravamo anche noi, c’ero anche io, con i ragazzi collaboratori del Rex e con Giorgia, Voahirana e suo figlio
Micha.
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