Come descrivere la prima esperienza in Madagascar? UNICA … non ci sono altre parole per raccontare tutto ciò che ho avuto davanti per 20 giorni.
di Donatella Monaco
Arrivati a Tana -la capitale- mi sono guardata intorno e ho visto un altro mondo! Personalmente avevo difficoltà a credere di essere nel 2013: vedere bambini che giocavano con tappi di bottiglia, donne sedute sui marciapiedi che vendevano frutta e verdura, adulti e bimbi scalzi e con i vestiti bucati o strappati… sembra davvero impossibile, invece era tutto reale. E già li iniziavo a comprendere perché esistono le missioni, e perché eravamo in quel angolo del mondo.
La missione prevedeva lunghi spostamenti dal nord a sud del Paese, e sono stati molti i luoghi visitatati: Fianarantsoa, Mahasoa, Majunga, Marovoay, tutti diversi ma con le stesse condizioni di vita, sempre le stesse, gente che ha davvero poco, orfanotrofi con tantissimi bambini affidati a suore che si occupano di loro notte e giorno, bimbi con malformazioni agli arti, con problemi di deambulazione, persone denutrite che cercano cibo in montagne di spazzatura. Questa è la loro realtà, ed è quella che vediamo spesso nei documentari alla televisione, ma vi assicuro … non è la stessa cosa vedere con i propri occhi un mondo cosi diverso, in grandi difficoltà.
E noi? Cosa avremmo potuto fare per dare un piccolo aiuto a questa gente ? Abbiamo giocato con i bambini, abbiamo “assistito” i piccoli che avevano subito interventi chirurgici, siamo andati al mercato in mezzo a loro, abbiamo parlato con persone del posto, abbiamo visitato i loro villaggi, gli abbiamo consegnato vestiti e medicine … e la sensazione che ho avuto è stata quella di aver fatto poco, ma questi gesti per noi cosi banali per loro sono un aiuto immenso!
Poi ti fermi a guardarli e ti rendi conto che nonostante non abbiano nulla a livello materiale hanno davvero TUTTO a livello umano: il sorriso di un bambino davanti a una caramella, lo sguardo di una persona quando gli dai una maglietta, i grazie di un uomo quando gli dai un pezzo di pane … bambini che si muovono con difficoltà che ti corrono incontro, ridono , ti abbracciano, saltano, e tu li guardi stupita perché non capisci. E invece loro sono cosi, persone favolose e uniche che riescono a ringraziare per le piccole cose che hanno invece di piangere per ciò che non hanno …
E quando pensi di andare in quel Paese lontano, per dare qualcosa a loro, ti rendi conto che in realtà sono loro che danno a te: ti insegnano quali sono le cose importanti della vita, i valori veri e cos’è l’amore vero!
Non mi resta che ringraziare tutte le persone che mi hanno dato la possibilità di fare questa esperienza meravigliosa, ringrazio tutta la popolazione del Madagascar per tutto l’amore che mi hanno dato e consiglio a tutti questa esperienza di vita perché è semplicemente UNICA!