I regali nella –e della- vita

Vi avevamo già presentato (qui) Padre Albert, missionario camilliano da anni impegnato nella missione di Fianarantsoa. Ora eccolo tornare con un nuovo scritto, dedicato questa volta ai senza tetto dal Madagascar…

I regali nella –e della- vita: la voce di un “poeta” di Fiana

I regali nella e della vita

ilena_29Mi era stato concesso di svegliarmi anche quella mattina come tante altre volte, anche se non si sa mai fino a quando. Indossata la camicia bianca, ho fatto il mio solito giro nei reparti dell’ospedale in cui lavoravo. Entrato in terapia intensiva del reparto di cardiologia ecco, quasi seduta sul letto, una Signora ottantenne. Forse per educazione, oppure per abitudine, mi sono rivolto a lei «Buongiorno, Signora!». Con un profondo sospiro mi ha risposto «Non c’è mai un buongiorno per me! Per me è sempre buio!». Le avrei subito detto “Non mi stupisco che sia sempre buio per lei, indossa occhiali neri” se non avesse aggiunto subito «Sono una non vedente!». Un po’ imbarazzato le ho augurato una pronta guarigione, per tagliarla corta.
Quel giorno non smettevo di pensare al nostro breve incontro. Dentro di me un sentimento di compassione si mescolava al desiderio di potermi immedesimare nella sua situazione per capirla meglio. Ma un bel giorno -per modo di dire- dopo un ciclone, un’epidemia di congiuntivite non ha mancato di scrivere il mio nome nell’elenco delle vittime. Non potevo aprire gli occhi, ho dovuto andare a caso per spostarmi dentro casa mia e spesso sbattevo qua e là prima di cambiare direzione. Tutto ciò nonostante gli aiuti ricevuti dai signori Olfatto e Tatto!
La mia gioia era senza paragone quando ho riacquisto la vista.
Quella esperienza mi ha fatto ricordare che la vista non è data per scontata, ma semplicemente un regalo. Non auguro a nessuno di poterlo capire soltanto dopo aver incontrato un non vedente o dopo esser stato ammalato come me; ciascuno dovrebbe sapere ringraziare l’Altissimo perché può vedere.

cieloIl canto del gallo annunciava la fine della notte, il rumore delle macchine e dei carri confermavano che era già ora di alzarsi in piedi e svolgere le varie attività.
Mio malgrado anch’io mi sono sbrigato per alzarmi perché rischiavo di perdere il treno: per la stazione più vicina ci vogliono circa 10 minuti di cammino. Mentre attraversavo quel piccolo ponte all’uscita della nostra borgata, mi sono accorto di un Signore di una certa età che salutava il Signor Sordo, un pescatore noto in tutta la contrada perché, dopo aver ricevuto una botta in testa durante una rissa al mercato, è rimasto in coma per alcuni giorni. Fortunatamente, e grazie soprattutto allo sforzo dei medici, ce l’ha fatta anche se ha quasi perso la sua facoltà uditiva. Quel Signore di una certa età gli chiese: «Stai pescando?» Egli rispose: «No, no, sto pescando!». E l’altro: «Pensavo che stessi pescando!»
Tutte e due erano contenti, io ridevo sotto i baffi dicendomi: «Ringrazia Dio finché puoi udire! Non devi aspettare di essere sordo né mal udente prima di riconoscere che anche l’udito è un regalo!»

Un’altra mattina -era la prima volta che andavo a messa alla Casa della Carità- mi aveva sorpreso sentire i rumori strani che facevano queste persone, diversamente abili, durante la liturgia. Chi è “sano” avrebbe detto che erano soltanto degli schiamazzi, ma a coloro che vivono giorno e notte con loro non sfiora nemmeno la mente questa accusa, perchè sanno molto bene che si tratta del loro modo normale di partecipare attivamente alla preghiera.
Si è raddoppiata la mia sorpresa quando, durante la colazione, ho visto che il più fervente tra di loro in chiesa, non riusciva nemmeno ad imboccarsi e aveva bisogno totalmente di qualcuno altro.
Non so che cosa avrebbero fatto gli altri, ma io, trattenendo e ingoiando le mie lacrime, mi sentivo fortunatissimo di godere di una buona salute.

Se vedi, senti e non hai nessun problema di salute ricordati che sei fortunato e non dimenticare mai che ogni regalo non è mai dato per scontato: apprezzalo finché ce l’hai altrimenti sarà troppo tardi.

Il Pazzo Sognatore

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