L’attività di Chirurgia Ortopedica Pediatrica è rivolta ai bambini portatori di gravissime malformazioni sopratutto agli arti inferiori derivanti da una severamalnutrizione e al grave rachitismo conseguente. L’obiettivo del Progetto è quello di offrire una terapia adeguata almaggior numero di bambini possibili con un’attenzione particolare sopratutto agli orfani.
Le figure professionali incluse nel team misto malgascio-italiano che svolge gli interventi chirurgici sono: anestesista, chirurgo,medici assistenti al chirurgo, infermiere, assistenti e ferrista.
Oltre alla chirurgia vi è poi un importante lavoro che precede e segue gli interventi chirurgici. I bambini vengono primamessi in condizione di sostenere l’intervento chirurgico, una volta segnalati dalle varie Missioni sparse per tutto il territorio malgascio, poi vengono accolti in strutture chiamate “Preventorium” e vengono curati, nutriti e scolarizzati.
Dopo l’intervento ritornano al Preventorium dove sono seguiti per tutta la fase postchirurgica continuando la scolarizzazione; una volta liberati dai gessi iniziano il trattamento fisioterapico. Di solito i bambini dall’ingresso al termine del trattamento rimangono nel Preventorium in media due anni.
Tutti i 200 bambini operati nei primi 6 anni del Progetto di Chirurgia Pediatrica riescono ora a camminare ed anche a correre con le proprie gambe.
Tutti questi bambini se non curati adeguatamente non avrebbero futuro e rischierebbero una volta adulti una vita molto diffcile, senza autonomia che in Madagascar è peggio della morte.
L’impegno per la nostra Associazione è notevole, ma quando vedi, a distanza di pochi mesi, un bambino correre verso di te tutti i sacrifici e le fatiche svaniscono in un attimo e il tuo cuore si riempie di tanta felicità che sembra che stia per scoppiare.
Dopo ogni seduta operatoria si ha la soddisfazione di essere stanchi ma felici, come quando arrivi sulla cima della montagna e hai davanti a te il mondo !!!
Se la politica non fosse solo politica, se i potenti potessero vedere col cuore, se quei piccoli spilli lucenti, come gli occhi dei bambini ricoverati, folgorassero anche loro, che mondo bello potrebbe essere.
Ma i bambini sono ilmiracolo della vita e non ti lascianomai nel dolore e nell’idea di non potercela fare. Ti vengono incontro anche con fatica, ti chiamano, ti sorridono, ti abbracciano, ti coinvolgono, allora via la malinconia, le fatiche, i sacrifici e le diffcoltà.
Così la gioia di averli intorno si mescola al dolore di doverli lasciare, la speranza che qualcosa di importante si possa fare diventa una certezza al punto che ti senti un pazzo che può fare magie per tutti questi bambini senza nome che inizieranno finalmente a correre verso la vita.
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