di Cinzia AKBARALY
REX – Centro di Prevenzione per le Donne e la Famiglia
Era solo un altro di quei giorni in cui la mia infallibile assistente Mireille, mi annunciava la visita di un’altra coppia di italiani venuti per adottare un bimbo; anzi questa coppia di bimbi ne adottava due, un fratellino con la sorella….che meraviglia!!!!!
Era il 2001 se non erro, il tempo passa talmente in fretta. Nel mio ruolo ufficiale di Console Generale d’Italia in Madagascar mi era dato di occuparmi dei connazionali residenti nella Grande Isola e di tutti quelli che per un motivo e per l’altro si trovavano in Madagascar.
Quel giorno ebbi l’immensa fortuna, attraverso un grandissimo gesto d’amore per i bambini del “nostro” paese d’adozione, di fare conoscenza con il Dott. Francesco Cimino che era ad Anatananarivo per un certo periodo in attesa di poter iniziare una nuova vita a Modena con i suoi due “cucciolini”.
Oggi i “cucciolini” sono due splendidi e bravi ragazzi che frequentano l’Università e il Dott. Francesco Cimino é uno dei miei più cari e fraterni amici.
Mi capitava di rivedere Francesco poi negli anni a venire perché nel frattempo il suo amore per i suoi figli malgasci aveva spalancato la porta ad un amore immenso per Madagascar: così, piano piano, Francesco, aiutato da sempre più amici e conoscenti, iniziò a venire regolarmente con le sue missioni umanitarie per operare piccoli con i piedi torti, creare un villaggio, piantare alberi e potrei scrivere una lista lunghissima di opera fatte, dette, non dette, da Francesco in questo ultimo decennio per la popolazione del Madagascar.
Poi, con mio marito Ylias nel 2008, creiamo la nostra Fondazione, la Fondazione Akbaraly, che, seguendo un po’ la filosofia che nel ’95 ci aveva fatto creare l’Associazione Fihavanana, dedicate ai bimbi orfani, diventa ben presto la nostra base di condivisione dei nostri averi e delle nostre energie al servizio del “nostro” popolo: nascono scuole, ospedaletti, mercati, adduzioni d’acqua e così via. Fino al giorno in cui, sdraiata in un letto dell’Istituto Europeo d’Oncologia (IEO) a Milano, a seguito dell’interevento per un tumore al seno, mi viene l’impulso di chiedere al Prof. Umberto Veronesi di darmi una mano a creare qualcosa per le donne malgasce che si sarebbero trovate nella mia condizione a Madagascar. Con l’entusiasmo del Prof. Veronesi, mi lancio in questa avventura, io che medico non sono e che non mi sono mai occupata di sanità. Vagando di qui e di là in cerca di una strada che mi portasse ad un’indicazione di un progetto realizzabile, mi incontro, ancora con Francesco: nasce l’idea, quindi di mettere, finalmente, insieme le nostre forze per far nascere un progetto oncologico, dedicato inizialmente alle donne. Da lì non ci fermiamo più: con Francesco e l’Alfeo Corassori, insieme ad un nutrito gruppo di partners italiani e stranieri, iniziamo la prevenzione dei tumori ginecologici nel Sud del Madagascar, con i pap test e poi con gli HPV test, in seguito la prevenzione dei tumori del seno, la diagnostica della malattia, le formazioni ai medici locali, sia in Madagascar che in Italia, tra cui a Modena, la gestione del trattamento dei pazienti, insomma tutte tappe del “percorso donna”, un percorso praticamente inesistente prima del 2010 e che oggi previene e cura la malattia di centinaia di donne.
Un percorso, che purtroppo, ha aperto a noi e al pubblico gli occhi sulla pericolosità del cancro femminile in Madagascar, con dati da far venire la pelle d’oca e che indicano quanto questa malattia sia già presente ed in espansione tra la popolazione locale: un cancro che colpisce soprattutto donne giovani, una malattia che prima del nostro intervento era praticamente sconosciuta, mortale, una malattia che uccide migliaia di donne lasciando in media otto
bambini piccoli senza la mamma, una malattia troppo pesante in termini finanziari per essere considerata una “priorità” dalla Comunità Internazionale o dal Governo stesso, una malattia che per sperare di curarla in Madagascar costa all’individuo come 20 anni di lavoro.
Una malattia di cui non si vuole per ora occupare nessuno e quindi ce ne siamo assunti, con enorme lavoro ed energia, la responsabilità.
Da poche settimane é nato il REX, ovvero il PRIMO in Madagascar Centro di Prevenzione per le Donne e la Famiglia, una realtà fantastica nata dalla mia amicizia con Francesco e dalla cooperazione tra l’Alfeo Corassori e la Fondazione Akbaraly: il Rex, ex cinema della città del Sud del Madagascar, Fianarantsoa, é stato completamente ristrutturato per dar vita alle azioni di sensibilizzazione ed educazione, formazione, prevenzione e diagnostica dei tumori femminili, prevenzione delle malattie legate alla maternità ed all’infanzia. Il Rex è dotato di materiali ed equipaggiamenti moderni e di un’équipe di medici e paramedici, il cui responsabile scientifico, Dott.ssa Alice, è stata formata per un anno dal prof. Francesco Rivasi all’Università di Modena in citopatologia. Il Rex é anche dotato della telemedicina, per la diagnostica e la formazione, grazie agli accordi di partenariato con la società francese di telecomunicazioni Orange Madagascar. Il Rex collabora strettamente con I Centri Sanitari periferici, che, tradizionalmente lavorano con l’Alfeo Corassori: il Centro di Sakalalina, che attua la prevenzione ginecologica e mammaria, il centro di Ampasimanjeva, di Mahasoa ed il Salfa: centri sanitari privati che permettono un’azione mirata alla prevenzione del cancro in una zona molto ampia del Sud del paese.
Il Rex collabora anche con l’Ospedale Universitario pubblico: infatti grazie allo sviluppo del nostro progetto nella città di Fianarantsoa, il Ministero della Sanità del Madagascar ha creato un settore di oncologia nell’Ospedale ministeriale, con il quale noi lavoriamo per la formazione dei medici, un sostegno economico, la fornitura di medicinali e l’aiuto nel trattamento alle persone più indigenti.
Tra poche settimane, il Rex avrà una “sorella”: il progetto si sta dotando di una Unità Mobile, con la possibilità di fare mammografie, ecografie mammarie, ginecologiche e pelviche, consultazioni a madri e bambini, vaccinazioni ecc., in pratica un piccolo Rex ambulante, sempre accompagnato dalla tecnologia della telemedicina, che ha lo scopo di educare, sensibilizzare e prevenire diverse malattie, tra cui il cancro naturalmente, in zone rurali dove vive il 75% della popolazione del Madagascar e dove la gente ha bisogno di essere cercata per essere depistata o curata, insomma “se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto,” tanto per intenderci.
Se il nostro progetto pilota è al Sud del Madagascar, la continuazione del progetto é già partita da mesi anche al Nord, con fulcro la città costiera di Mahajunga, ove formazioni, depistaggi hanno già preso l’avvio in collaborazione con centri sanitari dell’ambito dell’Alfeo Corassori, come il centro sanitario di Padre Bruno a Marovay o quello di Padre Stefano ad Ambanja: infatti un medico di Marovay ad uno di Ambanja stanno, in questo giorni, terminando il primo ciclo di master in citopatologia, presso l’Università di Modena, con il Prof. Rivasi: tra poco quindi, i due medici metteranno il loro lavoro alla disposizione della prevenzione dei tumori ginecologici e sicuramente di molto altro per il bene della loro popolazione.
Fino ad oggi abbiamo fatto un po’ il cammino é davvero ancora lungo e tortuoso.
La mia amicizia con Francesco può far miracoli: e noi ne abbiamo una lunga lista in mente da realizzare, se Dio vuole, con l’aiuto di tutti.
Cinzia AKBARALY
Founder and President
FONDATION AKBARALY