Ecco il racconto di Maurizio dalla casa di riposo di Marovoay.
di Maurizio Crespi
Cari Amici,
abbiamo passato un bel Natale alla casa di riposo con una sorpresa inaspettata.
L’anno scorso avevamo avuto un dono, il 23 Dicembre, l’antivigilia di Natale, Ravelojaona. Ad alcuni di voi, avevamo inviato la sua immagine, mentre entrava nella alla casa di riposo. Ve lo ricordate? Arrivava da Ambostra, 850 Km a sud di Marovoay, per cercare lavoro. L’avevamo accolto, come un Dono di Natale. Ravevoljaona è ancora con noi, lui è contento di vivere alla casa di riposo e noi siamo contenti di averlo con noi; è simpatico e tiene allegri tutti.
Quest’anno è arrivato il Natale ed eravamo un po’ delusi.
Qualche mese fa è arrivata alla casa di riposo, Soavelo, la mamma di Fidelin. Soavelo ha problemi psichici, il figlio Fidelin è malnutrito, con malnutrizione molto grave. Non si sa quanti mesi ha, sua mamma si ricorda che l’ha partorito quando pioveva. Pensiamo abbia circa un anno, se è nato la scorsa stagione delle piogge. Soavelo chiedeva aiuti, Fidelin oltre ad essere malnutrito, era ammalato. Gli abbiamo detto di andare dalla Dr.essa Odile che avremmo curato Fidelin e avremmo pagato noi i farmaci. Lei non voleva andare, chiedeva soldi. Abbiamo insistito e alla fine Madame Beby (la signora che vive nella casa di riposo e prepara il cibo) l’ha accompagnata dalla Dr.essa Odile. Dopo un po’ Madame Beby è tornata arrabbiata; Soavelo, dopo che la Dr.essa Odile ha visitato Fidelin, non è voluta andare, con Madame Beby, in farmacia per prendere i farmaci, ma insisteva con la Dr.essa Odile che gli desse dei soldi. Soavelo alla fine era partita senza soldi e senza farmaci per Fidelin. Noi eravamo preoccupati e non sapevamo come aiutare Fidelin e sua mamma.
All’inizio di Dicembre, stavamo vendendo i “calzoni” (pasta del pane, avvolta su se stessa con ripieno di pomodoro e cipolla, fritta nell’olio, ) fuori dal cancello della casa di riposo. A volte li prepariamo e per la prima volta abbiamo provato a venderli. Piso e Marie, due ospiti della casa di riposo, con un tavolino e due sgabelli vendevano i “calzoni”. Ad un certo punto è passata Soavelo con Fidelin e si è fermata di fronte al tavolino. Chiaramente non aveva i soldi per acquistare i “calzoni”, sopravvive chiedendo l’elemosina e vendendo “Lalanda”, dell’erba che cresce naturalmente nelle risaie. Soavelo, abita a Bepako, un villaggio a sette km da Marovoay, il nome del villaggio significa “tanta immondizia” e spesso viene a Marovoay e porta “Lalanda”, la vende al mercato, con Fidelin sulla schiena. La gente l’acquista e la usa come cibo per i maiali e i conigli. Anche i poveri la mangiano; Soavelo dice che è buona. Abbiamo visto Soavelo difronte al tavolino dei “calzoni” e gli abbiamo detto di entrare alla casa di riposo. Gli abbiamo dato i “calzoni” e li ha mangiati. Gli abbiamo dato un pane e, l’ho ha portato a casa. Gli abbiamo dato dei soldi 50.000 Fmg. (3,22 euro, un bravo muratore prende di stipendi 30.000 fmg al giorno 1,93 euro) dicendogli:”vai dalla Dr.essa Odile, prendi i farmaci che ti da e dalli a Fidelin; se non vai dalla Dr.essa Odile la prossima volta che vieni non ti diamo più i soldi”. Lei ha preso i soldi, il panino ed è partita dicendo che sarebbe andata dalla Dr.essa Odile. Ho telefonato subito alla Dr.essa dicendogli: “sta arrivando Soavelo, gli ho già dato dei soldi , visita Fidelin e acquistagli i farmaci”. Dopo che è partita Soavelo, ho parlato con Madame Beby dicendogli: “perché non teniamo alla casa di riposo Soavelo a Fidelin? Li teniamo finche Fidelin non cresce ed esce dalla malnutrizione grave, lo curiamo dandogli i farmaci che ha bisogno. Madame Beby mi ha risposto: “Si! E’ l’unica soluzione, altrimenti Fidelin muore”. Dopo un paio d’ore ho ritelefonato alla Dr.essa Odile, per chiedergli se Soavelo era passata a casa sua, lei mi ha risposto dicendo: “No! non è passata”.
Dopo qualche giorno Madame Beby mi dice: ” questo pomeriggio ho visto Soavelo e l’ho informata che poteva fermarsi alla casa di riposo con Fidelin per qualche mese, finché guarisce e aumenta di peso. Ha detto che è d’accordo e verrà”.
Alla casa di riposo siamo capaci di preparare i primi piatti, ma non facciamo mai i dolci; non siamo capaci. Per il giorno di Natale volevamo imparare a preparare un dolce. Per non lasciare scontenti, tutti gli ospiti, proprio il giorno di Natale, abbiamo provato a preparalo qualche giorno prima. Il 23 Dicembre, per festeggiare il primo anno di permanenza alla casa di riposo di Ravelojaona, abbiamo cucinato delle Briosche, con la pasta sfoglia. Sappiamo che la pasta sfoglia è una ricetta molto difficile, con tempi di preparazione molto lunghi, ma ci siamo cimentati comunque. Il risultato è stato molto scarso, la pasta sfoglia non è venuta, ma le Briosche le abbiamo mangiate tutte e Ravelojaona è stato comunque contento. Il giorno di Natale abbiamo cucinato le lasagne e il dolce, come solito, in queste Feste, lo abbiamo acquistato. Il giorno successivo a Natale, a Santo Stefano abbiamo riprovato a cucinare le Briosche, ma con una ricetta più semplice, non con la pasta sfoglia. Nel pomeriggio mentre cucinavamo le Briosche nel forno (vi avevamo fatto vedere il forno che usiamo ve lo ricordate?) è arrivata alla casa di riposo Soavelo con Fidelin e ha portato con se anche gli altri due figli, Rafiderson e Denisy. Come bagaglio avevano due sacchetti di plastica della spesa, con un po’ di vestiti. Mentre discutevamo con Soavelo per chiedergli se non poteva lasciare a Bepako, da qualche parente, i due figli più grandi, le Briosche nel forno sono bruciacchiate. Soavelo ci ha risposto dicendo che sua mamma non poteva tenergli i figli. Nel frattempo si è fermata davanti al cancello della casa di riposo la mamma di Soavelo e, da come era vestita e dalle condizioni in cui era, abbiamo capito subito perché non poteva tenergli i figli. La nonna di Fidelin, ha anche lei problemi psichici, più gravi della mamma e vive mendicando. Era comunque preoccupata per la figlia e per i nipoti. L’abbiamo tranquillizzata dicendogli che avremmo curato Fidelin e lo avremmo tenuto con la mamma Soavelo e gli altri due nipoti finché non fosse cresciuto. Abbiamo dato dei soldi alla nonna di Fidelin che è poi partita andando a mendicare a Marovoay .
Appena sfornate le Briosche , le abbiamo date da mangiare a Soavelo e hai figli, anche Fidelin, a piccoli pezzi, le ha mangiate. Per noi è stata una gioia. Alla fine abbiamo deciso di tenere tutti e quattro alla casa di riposo.
Da qualche giorno sono con noi. Siamo preoccupati per Fidelin, mangia, ma a volte vomita quello che mangia. Ha la diarrea. La Dr.essa Odile l’ha visitato e gli ha data dei farmaci. Ieri Claudia, ha portato il latte in polvere, del progetto dei bambini malnutriti. Speriamo tanto che Fidelin cresca e aumenti pian piano di peso. Ha un anno e pesa 2 Kg. Sabato prossimo Soavelo lo porterà ad Ambovomavo, nel Centro Sanitario. Claudia peserà Fidelin e ci farà sapere se è cresciuto.
Se l’anno scorso abbiamo avuto un dono per Natale, Ravelojaona. Quest’anno, il giorno dopo, a Santo Stefano, è come se “Gesù bambino” fosse venuto con noi. Fidelin è una bambina, ma quando sono così malnutriti i bambini è come se fossero senza sesso, degli Angeli; non si capisce se sono bambini o bambine. Il nostro “Gesù bambino”, è ancora piccolo, troppo piccolo. Chiediamo al Padre Celeste e allo Spirito Santo che lo facciano crescere e non lo prendano subito nel Regno dei Cieli, ma lo lascino con noi, con sua mamma e suoi fratellini.
Parlando con Soavelo poi, abbiamo scoperto che non hanno una casa a Bepako, ma vivono con la nonna, nella veranda della casa di una parente. Noi speriamo tanto che Fidelin possa crescere e uscire dalla malnutrizione grave, ma, tra qualche mese, se questo si avvererà, non possiamo dire alla mamma: “torna a casa!” perché la casa, non l’hanno!!
I problemi di Soavelo, della mamma di Soavelo, quelli che probabilmente hanno causato i loro disturbi psichici, facciamoli nostri. Aiutateci anche voi a risolvere questi problemi. Il Nostro Signore, Gesù Cristo, si identifica in Fidelin, in sua mamma, nella nonna, nei fratelli, ce l’ho ha detto nel Vangelo; quello che facciamo per loro lo ritiene fatto a sé.
Papa Francesco nei messaggi Natalizi: “Il mondo ha bisogno di tenerezza”. E’ come se la Tenerezza fosse venuta tra noi. Noi abbiamo la fortuna d’avere Fidelin accanto. Teniamolo stretto!
Oggi è il 28 Dicembre, la Chiesa Cattolica ricorda la “Strage degli Innocenti”; “SANTI INNOCENTI” martiri.
Ancora Buon Natale!
Maurizio